L'espressione maternità surrogata, conosciuta anche come utero in affitto o maternità per sostituzione, è quella pratica con la quale una donna si presta a portare a compimento una gravidanza e conseguentemente la nascita di un figlio per un'altra donna committente, o più comunemente per una coppia, che non può procreare un figlio proprio.
La madre gestante, volontariamente, non allaccerrà alcun rapporto affettivo con il nuovo nato che a pochi giorni dalla nascita sarà rimesso alle esclusive cure dei genitori committenti.
La prima riflessione che va mossa è la dissociazione, tanto criticata, tra genitorialità biologica e sociale che una tale pratica pone in essere.
La prova della maternità è dunque il parto.
Cosa accade però, quando nella vita reale e grazie ad un ars medica in continua evoluzione, il desiderio di avere un figlio geneticamente proprio prende forma attraverso il "contratto di maternità surrogata"?
Repentinamente, le certezze giuridiche si affievoliscono e la staticità dei dati codicistici deve confrontarsi con le nuove fattispecie collegate alla surrogazione.
E non si tratta nemmeno di decidere se la Costituzione italiana ammetta o meno interpretazioni evolutive e progressiste.
È vero, l'importanza del dato biologico della derivazione del figlio da un padre e una madre naturali è testimoniata dal dato letterale dell'art. 30, co.3, Cost.: il concetto di maternità accolto dal Costituente è quello di un'unica donna che è madre perchè fornisce un ovulo e perchè partorisce ma una volta che il bambino prodotto delle surrogazione è stato dato alla luce, ciò che dovrebbe avere la priorità su qualsiasi speculazione giuridica dovrebbe essere il suo interesse e benessere.
Una volta chiarito che in territorio italiano la surrogazione di maternità è proibita dalla L. 40/2004 all'art. 12, co. 6, rubricato Divieti generali e Sanzioni, dobbiamo prendere coscienza degli effetti di quelle pratiche portate avanti all'estero, in quei paesi dove la maternità per sostituzione è legale perchè regolata da una legge o perchè non espressamente vietata.
Lo scopo di questo blog è proprio quello di raccogliere i dati che hanno segnato l'evoluzione in questo delicato settore e proporre degli spunti di riflessione in relazione ad un procedimento, non solo di recente, diffuso e radicato e nel quale sono necessarie delle linee comuni, almeno nel rispetto del principio dell'interesse superiore del minore, sancito dai trattati internazionali.
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